Rivista dell'Istituto per la Storia dell'Arte Lombarda
Numero 19
Filippo Comisi
Il saggio offre una panoramica su due categorie di beni dell’Ospedale Maggiore di Milano che costituiscono un’importante testimonianza del gusto sette-ottocentesco lombardo. Spesso trascurati, questi manufatti non sono mai stati, fino ad ora, oggetto di un’analisi storico-artistica condotta in maniera sistematica. Si propone inoltre, dove possibile, l’identificazione del binomio opera-donatore, opera-artista, grazie allo spoglio delle preziose carte d’archivio. Nella prima categoria rientrano quei manufatti definiti esotizzanti: una campana e un paravento di ambito veneziano con chinoiserie di cui verranno tracciate le linee storiche; due piatti in maiolica della manifattura milanese di Pasquale Rubati e un manoscritto inedito, Characteres seu Littereae Sinenses Fideliter Collectae et Accurate Delineatae, opera del noto pittore-botanico milanese Cavalier Giovanni Battista Morandi. Alla seconda categoria, quella dei materiali orientali, appartengono: una coppa di porcellana cinese, già dello scultore Achille Alberti, protagonista della scultura lombarda di fine Ottocento; un vaso di porcellana anch’esso cinese, corredo di un monastero di suore sfollate a Zelo nel corso della seconda guerra mondiale; e quattro pannelli giapponesi laccati e intarsiati dall’eredità Fragni-Sichirollo.
The essay provides an overview of two categories of the Ospedale Maggiore (Major Hospital) of Milan goods which constitute an important testimony of the seven-century Lombard style. Often overlooked, these artifacts have never been, until now, the subject of historic-artistic analysis conducted in a systematic way. It is also proposed, where possible, identification of the binomial work-giver, work-artist, thanks to the counting of valuable archival papers. The first category includes those artifacts defined exoticized: a bell and a Venetian-field screen with chinoiserie which historical lines will be drawn; two majolica dishes by Milan manufacturer Pasquale Rubati and an unpublished manuscript, Characteres seu Littereae Sinenses Fideliter collectae et Accurate Delineatae, by the famous Milan painter-botanical Cavalier Giovanni Battista Morandi. To the second category, the which one of oriental materials, belong: a Chinese porcelain cup, already by the sculptor Achille Alberti, protagonist of Lombard sculpture of the late nineteenth century; a porcelain vase, Chinese too, equipment of a monastery of evacuated nuns to Zelo during the Second World War; and four Japanese lacquered and inlaid panels, by the legacy of Fragni-Sichirollo.